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pxrouge FILM REVIEWS I I CORPI ESTRANEI, MIRKO LOCATELLI I FRANCESCA LAMPREDI I2014

I CORPI ESTRANEI

Mirko Locatelli - 2013

 

 

 

FRANCESCA LAMPREDI

"I Corpi Estranei", Mirko Locatelli

I Corpi Estranei

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Antonio viaggia in auto dall’Umbria a Milano per accompagnare e assistere alle cure oncologiche il figlio di un anno, Pietro, malato di tumore al cervello. La partenza è fatta di gesti ossessivi sul lunotto anteriore, del sottofondo delle indicazioni stradali di Isoradio, di  filtri che mantengono un controllo serrato ed indirizzano il protagonista su strade sicure all’interno della cruda realtà. Mirko Locatelli riprende le teorie Zavattiniane sul pedinamento:  scruta, indaga sulla gestualità del suo protagonista,  costruendo un tempo esistenziale, un viaggio nel vissuto di Antonio, nella sua esistenza, nel suo dolore.

Il ritratto che emerge di Antonio è quello di un uomo comune, un marito e padre di tre figli che partecipa alla vita familiare attraverso lunghe telefonate;  protettivo verso i suoi cari, la cui quotidianità non deve essere alterata dall’imprevisto:  appunto dalla malattia del piccolo Pietro.  L’ospedale non ci viene presentato attraverso una visione totalizzante degli ambienti, ma attraverso piccoli dettagli, porte a vetri con cui si evita un contatto diretto con il mondo, macchinette del caffè, pasti scialbi. L’ospedale è un limbo dell’incertezza.  Antonio nel suo distacco, nel suo silenzio, nella sua rabbia suscita la curiosità di un ragazzo tunisino, Jaber, anche lui nell’ospedale per un cancro,  quello dell’ amico Youssef,  oramai destinato alle cure palliative visto lo stadio terminale. 

Il dolore per la malattia viene osservato in due universi maschili distinti: quello dell’adolescente, tema preferito del regista e ampliamente affrontato nel suo primo lungometraggio "L’ultimo giorno d’inverno" , e quello del padre di famiglia, italiano. Due universi che si scontrano e si incontrano in un raccordo di sguardi:  Antonio getta la sua rabbia sugli arabi, stereotipando i loro costumi: dalla puzza dei loro unguenti al frastuono delle loro voci. Questi  sono gli unici corpi del mondo che riesce a vedere, a spiare, a seguire ossessivamente, perché si sente da loro ingiustamente minacciato.  Pedinato dal regista anche egli diventa così pedinatore.  Jabier lo spia a sua volta, sperando in un rapporto di complicità. L’universo di Antonio entra in collisione con il peggiorarsi della malattia di Pietro, diventa così un corpo estraneo,  ponendosi sullo stesso parallelo dello straniero, dell’extracomunitario che tanto odia, emarginandosi e inserendosi in uno stato di precarietà.

 

I Corpi Stranei

"I corpi estranei", Mirko Locatelli

"I corpi estranei" non è un film solo sulla malattia, non segue l’epopea del malato terminale, tematica difficile da trattare al cinema per il rischio di cadere nella retorica e nel patetismo. Il dolore per la malattia dei familiari, diviene una causa per trattare una tematica ben più profonda : quella della abissale solitudine umana. Il dolore non è rappresentato attraverso grida, ma attraverso uno stadio di alienazione ed estraneità dalla quale non è possibile fuggire.  Splendida interpretazione di Filippo Timi che mette duramente alla  prova se stesso e che accetta questo ruolo senza neanche voler essere retribuito ma per interesse verso la tematica. "I corpi estranei" è stato in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma del 2013 senza però uscirne  vincitore.

 

 

 

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I CORPI ESTRANEI, MIRKO LOCATELLI

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I Corpi Estranei
 
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