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pxrouge FESTIVAL REVIEWS I 29. Edizione IL CINEMA RITROVATO I ALESSANDRO GUATTI I 2015

IL CINEMA RITROVATO – XXIX Edizione

Bologna, 30 giugno – 4 luglio 2015

 

 

 

ALESSANDRO GUATTI

Il Cinema Ritrovato XXIX Edizione

Il Cinema Ritrovato

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E' ormai un punto di riferimento della cultura cinefila contemporanea "Il Cinema Ritrovato", che da ventinove anni riunisce a Bologna migliaia di amanti della settima arte provenienti da tutto il mondo. Il festival, dal respiro internazionale anche per quanto riguarda la provenienza delle pellicole proiettate, presenta ogni anno delle vere e proprie perle cinematografiche, essendo focalizzato sulla riscoperta di capolavori del passato e sulla proiezione di film restaurati dalle varie cineteche nel mondo e così salvati dall’oblio. Non si esaurisce però in questo l’attività della rassegna. Sono infatti più di venti le sezioni in cui si è articolato il cospicuo programma di quest’anno che, pur innovando, ha mantenuto intatte le caratteristiche principali del festival: commistione tra vecchio e nuovo, tra ricerche storiche e inedite prospettive artistiche, tra film che tutti conoscono e versioni di questi stessi film scomparse dalla circolazione per decenni.
Appare dunque difficile proporre al lettore un articolo in cui sintetizzare Il Cinema Ritrovato di quest’anno, non solo perché, pur avendo una durata di soli otto giorni, ha confermato di essere uno dei festival più importanti del mondo (il programma comprendeva 427 titoli), ma anche perché è stato talmente variegato e corposo da rendere impossibile descriverlo integralmente in un numero limitato di battute senza risultare riduttivi. Da qui la scelta di offrire una panoramica su alcuni aspetti particolarmente interessanti o emozionanti.

LA BELLA GIOVENTU’ – Il cinema di Renato Castellani

Molto coinvolgente è stata la sezione dedicata alla riscoperta del cinema di Renato Castellani. La rassegna La bella gioventù, curata da Emiliano Morreale, ha infatti permesso di rivedere alcune delle sue opere con uno sguardo nuovo, abbandonando quel preconcetto che vedeva Castellani come autore minore, confinato dapprima nel cinema calligrafico (con Zazà, Un colpo di pistola, La donna della montagna) e successivamente nel neorealismo rosa, inteso come degenerazione del progetto neorealista. Per questo si può giustamente parlare di riscoperta. La retrospettiva si è concentrata sul periodo di maggior successo del regista e ha presentato sei film da lui realizzati tra il 1941 e il 1961, inquadrandoli in un percorso pienamente neorealista attraverso le presentazioni del critico cinematografico Goffredo Fofi, di Emiliano Morreale, di Sergio Bruno e di Silvia d’Amico. Il titolo della rassegna è indicativo di questo nuovo approccio alla cinematografia di Castellani perché mira a mettere in luce il suo sguardo su quell’elemento (anzi, si potrebbe dire davvero quel “mondo”) che è la gioventù italiana durante e dopo la seconda guerra mondiale. Questa gioventù assume per il regista ligure la valenza di simbolo dell’intera Italia che cerca di risollevarsi dalle macerie della guerra.

Se lo spirito neorealista cinematografico più profondo non consisteva tanto nel mostrare la realtà quanto nel far circolare attraverso il cinema un’energia propositiva, dinamica e costruttiva, la gioventù urbana e contadina presente nei film di Castellani rappresenta proprio questo: una forza propulsiva, energica e travolgente, protesa in avanti per superare ogni difficoltà con una speranza che assume di volta in volta le forme dell’amore (I sogni nel cassetto), del lavoro (Due soldi di speranza), dell’impegno (Il brigante), dell’amicizia (Sotto il sole di Roma). La grinta e l’animo quasi picaresco che sostengono queste generazioni furono tra gli elementi che eclissarono il regista al positivo sguardo della critica degli anni ’40 e ’50, mentre oggi appaiono come alcuni dei tratti più dirompenti della cinematografia di quel tempo.

 

Sotto il sole di Roma

"Sotto il sole di Roma", Renato Castellani

La gioventù dipinta da Castellani è dunque bella a pieno titolo, dentro e fuori: la bellezza dei ragazzi ritratti in Sotto il sole di Roma (1948), ad esempio, non è fine a sé stessa perché da un lato è rivelatrice di uno sguardo omoerotico del regista che trova affinità con quello di Pier Paolo Pasolini, dall’altro sta a simboleggiare la bellezza non solo esteriore delle nuove generazioni e di tutti gli italiani. I giovani diventano così per Castellani i soggetti che possono infondere il cambiamento nell’intero popolo italiano.

Merita un plauso il fatto che a seguito de I sogni nel cassetto (1957) è stato proiettato il finale alternativo del film. Bisogna infatti sapere che in un primo tempo il produttore Angelo Rizzoli non gradiva la drammatica conclusione girata da Castellani e gli aveva imposto di realizzare un epilogo più positivo. Assistendo però alla proiezione con il lieto fine, avvertì che lo spirito del film era stato snaturato e preferì distribuire l’opera con il finale originale. La conclusione positiva, scomparsa dalla circolazione, era stata conservata presso la Cineteca Nazionale. Un grandissimo apprezzamento va dunque a Il Cinema Ritrovato per averci permesso di assistere a questo lieto fine altrimenti destinato ad essere dimenticato.

Anche Nella città l’inferno (1959) è stato proposto in una particolare versione director’s cut che presenta dieci minuti in più rispetto alla versione distribuita (accorciata da un montaggio più serrato e non dal taglio di alcune scene) e l’inversione di due sequenze nel finale che cambia la sensazione lasciata dal film nello spettatore.

La freschezza e la vitalità di queste pellicole hanno permesso di rivalutare (se ce ne fosse stato bisogno) l’opera di un regista che ha fatto del cinema uno strumento di esplorazione dell’Italia in senso sia geografico sia morale: i suoi film uniscono spesso un impianto narrativo da commedia che li rende assai godibili con una riflessione sociale molto impegnata.

LE PROIEZIONI CON LANTERNA AL CARBONE

Betlehem

Le proiezioni con lanterna

 

Archeologia del cinema, poesia, filologia e magia si sono unite per due serate emozionanti in piazzetta Pasolini, sotto una splendida luna piena, per restituirci la vera luce del primo cinematografo: il proiettore con lampada a carboni ha illuminato lo schermo, prima per Assunta Spina (Gustavo Serena e Francesca Bertini, 1915), con l’accompagnamento musicale di Guido Sodo e François Laurent ispirato alla tradizione napoletana, poi per la “Serata di gala Velle-Murillo” dalla ricca programmazione accompagnata al piano da Donald Sosin: La princesse aux clowns (La principessa e il clown; André Hugon, Francia, 1924; 60’); La Ruche merveilleuse (Gaston Velle, Francia, 1905; 4’), Un Drame dans les airs (Gaston Velle, Francia, 1904; 3’), Petit Jules Verne (Gaston Velle, Francia, 1907; 7’), El iris fantastico (L’iris fantastique; Segundo de Chomón, Spagna, 1912; 5’). Questa iniziativa, proposta da Il Cinema Ritrovato dal 2013, ha ormai conquistato il cuore degli affezionati del festival perché ci si trova immersi in un’atmosfera davvero unica.

LES VAMPIRES

120 Gaumont: con questa rassegna Il Cinema Ritrovato ha festeggiato il compleanno della società di produzione francese, tuttora attiva sul mercato produttivo e distributivo. La Gaumont ha restaurato quest’anno uno dei suoi serial più famosi: Les Vampires, diretto da Louis Feuillade esattamente cento anni fa. Il Cinema Ritrovato ha potuto così offrirne i dieci episodi nella versione restaurata, ricavata in bianco e nero dal controtipo nitrato perché non è stato possibile individuare il negativo originale e nei materiali reperiti mancavano indicazioni sulle colorazioni. Dopo Fantomas, restaurato lo scorso anno, sono dunque Irma Vep (interpretata dalla diva Musidora), il giornalista Philippe Guérande (Éduard Mathé), il redento Mazamette (Marcel Levesque) e tutta la banda criminale dei Vampiri a godere ora di una seconda vita. Avere un appuntamento giornaliero in una sala cinematografica prestigiosa come il cinema Lumiére ha proiettato gli spettatori indietro nel tempo, quasi fossero seduti tra i surrealisti che negli anni 1915-16 ammiravano la libertà narrativa di Feuillade e l’immaginazione sfrenata dei criminali parigini protagonisti del serial.

 

Les Vampires

"Les Vampires", Louis Feuillade

TECHNICOLOR, formati originali e proiezioni in Piazza Maggiore

Assai importante la sezione del festival dedicata ai cento anni del Technicolor, con pellicole proposte nel formato originale in 35mm, che hanno permesso di vedere in una versione praticamente inedita per il pubblico dell’era digitale capolavori in cui i colori hanno potuto emergere nella loro spettacolare corposità. Tra gli appuntamenti più attesi sono da ricordare senz’altro La donna che visse due volte (Vertigo;Alfred Hitchcock, 1958)- nella copia parzialmente rovinata ma dai colori mozzafiato proveniente dalla Cinémateque Française, che il passato direttore artistico del festival Peter Von Bagh aveva cercato per anni di portare a Bologna -  e Fantasia (1940), in una copia spagnola che non verrà mai più proiettata a causa della fragilità del supporto. Anche una delle proiezioni serali in piazza Maggiore (appuntamenti imperdibili per ogni cinefilo) è stata dedicata a questa sezione: La sottile linea rossa (The Thin Red Line; Terrence Malick, 1998), il cui respiro cosmico, proiettato sullo schermo gigante della piazza, ha lasciato senza fiato le migliaia di persone presenti. Gli altri film proiettati in piazza Maggiore sono stati Il terzo uomo (The Third Man; Carol Reed, 1949), Ascensore per il patibolo (Ascenseur pour l'échafaud; Louis Malle, 1957), Olavi virta (Peter von Bagh, 1972), Rocco e i suoi fratelli (Luchino Visconti, 1960), La palla n.13 (Sherlok Jr.; Buster Keaton, 1924) e Una settimana (One Week; Buster Keaton, 1920).

2001 : A Space Odyssey Stanley Kubrick

"2001 : A Space Odyssey", Stanley Kubrick

 

La serata conclusiva del festival è stata poi un momento emozionante e un evento culturalmente interessantissimo: piazza Maggiore ha assistito alla proiezione della versione analogica originale in 70mm del capolavoro di Stanley Kubrick 2001: Odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey, 1968). Anche il pubblico di Bologna, dopo quello di Milano, ha potuto così ascoltare l’audio originale del film e ammirare l’impressionante qualità visiva della pellicola, in confronto alla quale la versione digitale del film appare quantomeno piatta, considerando l’incomparabile ampiezza della tavolozza del Technicolor. Il film di Kubrick ha chiuso degnamente il festival, attirando in piazza Maggiore una quantità di pubblico paragonabile solo a quella ottenuta qualche sera prima da Casablanca (Michael Curtiz, 1942), film manifesto di questa edizione de Il Cinema Ritrovato, che ha reso omaggio alla sua protagonista Ingrid Bergman con la sezione Ingrid Bergman. Gli esordi, dedicata alle sue prime apparizioni cinematografiche rouge

 

 

 

 

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Il Cinema Ritrovato, Alessandro Guatti

info

27 / 06 - 04 / 07 / 2015, Bologna, ITALIA

Cinema Ritrovato

 

 

 

 

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IL CINEMA RITROVATO

trailer

IL TRAILER DELLA CINETECA DI BOLOGNA

Il Cinema Ritrovato
 
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