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Florence Queer Festival 2015

 

 

 

 

Di Francesca LAMPREDI

"Je suis Annemarie Schwarzenback" di Veronique Aubou

Je suis Annemarie Schwarzenback Veronique Aubou

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Il Florence Queer Festival  è già alla sua tredicesima edizione e sta sempre più  evolvendosi da piccolo festival di nicchia ad un pubblico maggiormente  ampio ed appassionato.

L’evento è organizzato dall’associazione fiorentina  IREOS, attiva  sul territorio dal 1997 con l’obbiettivo di sensibilizzare e divulgare la cultura  gay, lesbo, bisessuali e transgender. Curato  da Bruno Casini e Roberta Vannucci  vanta un programma ricco di ben trenta titoli.

Golden Kai Stanicke

"Golden" di Kai Stanicke

 

La rassegna è suddivisa in  lungometraggi e videoqueer.  

Quest’ultima sezione è dedicata  al cortometraggio.  Merita essere segnalato il vincitore Golden di Kai Stanicke, 3 minuti di lirismo dove l’immagine filmica narra la diversità ed il passaggio verso la maturità senza aver bisogno di dialoghi.

Anche P*to di Martin Bautista racconta  nei suoi 18 minuti di una crescita sessuale, seppur concentrandosi maggiormente sul contesto storico, gli anni 90 dove l’omosessualità è purtroppo sinonimo di aids.

 


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Per quanto riguarda i lungometraggi , applaudito Desire will set you free del berlinese Yoni Leyser, presente al Festival, che ha dichiarato di voler  ritrarre la scena underground berlinese con la massima sincerità, sospendendo il giudizio sui suoi personaggi. Interessante l’intenzionalità di rappresentare la Berlino queer, dominata dalla ricerca di libertà sessuale dove i suoi protagonisti indagano sui desideri più profondi, facendoli emergere, scoprendosi in un viaggio introspettivo.  La promiscuità della ex  Berlino est finisce però non per ritrarre una libertà sessuale, una dura lotta per l’applicazione dei diritti gay ma termina in un potente individualismo. Solo il protagonista Sascha riesce a far emergere la donna che è intrappolata nel suo corpo ed ad avvicinarsi alla ricerca di un rapporto affettivo autentico, ma gli altri personaggi cadono nella retorica di un immaginario mitologico edonistico, dove i loro desideri, i loro istinti fisici li allontanano da qualsiasi tipo di contatto affettivo.

 

Desire will set you free

"Desire will set you free" Yoni Leyser

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Reel in the closet Steward  Maddux

"Reel in the closet" di Steward  Maddux

 

Il vincitore Reel in the closet di Steward  Maddux è un documentario che merita una larga divulgazione. Maddux mostra numerosi filmati amatoriali che testimoniano la vita omosessuale nel momento in cui vi era una forte cesura: dagli anni trenta agli anni ottanta. Filmati che rappresentano lotte per i diritti, cortei, la forza del Lgtb nella sua collettività, i primi locali gay,  ma anche storie di vite individuali, dove le relazioni tra persone dello stesso sesso appaiono come dei ludici sussurri : la condivisione di un tuffo in acqua, un ballo, un pic-nic  ed anche la commuovente storia della paternità di un uomo che ha celato la sua identità sessuale per  ottenere l’adozione come single.  Reel in the closet rappresenta frammenti di vita di epoche lontane, come pitture rupestri nelle caverne, che diventano una importante testimonianza storica ma sorprendono anche per la  forte attualità.

 


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Filippo Soldi ci offre la testimonianza di un Italia ancora primitiva, attraverso  Non so perché ti odio, un film che tratta il tema dell’ omofobia mostrando carnefici,  come i  gruppi di destra, da Forza Nuova a Le sentinelle,  e  vittime di aggressioni fisiche, verbali, atti di bullismo,  per aver manifestato la propria identità sessuale diversa dall’eterosessualità.  Dal lungometraggio di Soldi emerge un paese che deve ancora crescere e liberarsi dalla rigida chiusura mentale di stampo cattolico e l’insensatezza del sentimento omofobico  che viene vivisezionato nelle sue contraddizioni.

Je suis Annemarie Schwarzenback di Veronique Aubou, premiato dalla giuria, è forse l’esperimento più interessante perché distrugge ogni cognizione temporale. Divulga la figura bohemienne della scrittrice, giornalista e fotografa lesbica, Annemarie Schwarzenback , attraverso l’interpretazione di  16 attori, che la emulano attraverso foto dell’epoca ed i suoi scritti, ma  ci offrono testimonianza anche sulle loro piccole e tormentate vite.

Oltre alla rassegna e al concorso cinematografico il Florence Queer Festival offre la possibilità di fruire di spettacoli teatrali, mostre fotografiche ed eventi by night di ottima qualità rouge

 


 

 



 

 

 

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Florence Queer Festival

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11 - 17 / 10 / 2015

Florence Queer Festival

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