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pxrouge FESTIVAL REVIEWS I 55. FESTIVAL DEI POPOLI I DI FRANCESCA LAMPREDI I 2014

FESTIVAL DEI POPOLI 2014

Un intenso Viaggio da Nord a Sud

 

 

Di Francesca LAMPREDI

"Maïdan" Sergai Loznitsa

Maidan

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"Il Festival dei Popoli di Firenze si presenta al  cinquantacinquesimo appuntamento con un programma ben formulato,  ricco e variegato.

Come ogni anno la rassegna vanta di una giuria d’eccellenza internazionale tra cui il regista svizzero-canadese  Peter Mettler,  il critico e regista Martin Pawley e la produttrice tedesca  Ann Carolin  Renninger.  Sette il numero sia dei lungometraggi che dei cortometraggi e dei mediometraggi in concorso provenienti da varie nazioni.  Spicca con una forte sensibilità il lungometraggio vincitore ”Maidan”, che prende il nome dalla piazza ucraina,  rappresentata  come teatro di rivolta e simbolo filorusso contro il governo.  Il regista  Sergei Loznitsa indaga sui 90 giorni di protesta con un linguaggio semplice e scarno. Memorabile la scena in cui la folla pacificamente inneggia: “Anima e corpo giaceranno a terra per la nostra libertà e mostreremo che noi fratelli siamo la nazione cosacca.”

From what is before

"Nebel", Nicole Vögele

 

Non premiato,  ma assolutamente da menzionare il mediometraggio “Lèone, mère et fils” di Lucille Chaufour dotato di una protagonista eccezionale, la madre del piccolo Lèone con i  capelli platinati e l’ esuberanza nel gestire la sua brasserie parigina. Lo spettatore assiste al mutamento radicale del rapporto genitoriale con il piccolo Lèone:  il passaggio  da una totale complicità alla paralisi del ragazzo che gli impedisce una crescita autonoma.  Interamente in 35 mm ed in uno splendido  bianco e nero vediamo mutare, indurire , invecchiare i lineamenti di personaggi che rendono l’intero racconto fortemente melanconico. Anche il tedesco “Nebel” che significa “nebbia” è un esperimento di 60 minuti. La nebbia crea un nesso con la ripetizione gestuale di alcuni personaggi, dimenticati dal mondo, che sembrano esserne inghiottiti  per la loro  solitudine abissale, per poi riapparire con le loro stravaganze. Ad esempio il meteorologo Nitschke che da 35 anni ogni mattina traduce in apparentemente incomprensibili formule gli agenti atmosferici.

Come  nell’ottava elegia di Rainer Maria Rilke, recitata da una voce over, questo  primo lavoro della regista Nicole Vogele è incentrato sul tema dell’esistenza umana.

Sempre sperimentale,  ma maggiormente apprezzato dalla giuria, il  vincitore della sezione mediometraggi “Memoria Oculta” , dove la regista messicana Eva Villasenor indaga sulla perdita di memoria con lunghi piano sequenza.

“Escort”
di Guido Hendrikx riceve il premio come miglior cortometraggio dalla giuria, nei suoi 19 minuti di brutale genesi formativa  dell’agente specializzato nel rimpatrio degli immigrati clandestini. Poetico nel “concepire il mondo come mistero assoluto e le azioni dell’uomo come pura follia”, il cortometraggio di Simon  Gillard sull’estrazione del mercurio in Burkina Faso, “Yaar”, vincitore della targa dedicata a Gian Paolo Paoli.

Tra i 7 documentari di produzione italiana della sezione Panorama impossibile non notare “Smokings”  di Michele Fornasero, 90 minuti di guerra a base di tabacco con  la   “Philip Morris”:  i fratelli Messina decidono di vendere sigarette law-cost,  prima online  e  poi costruendo una fabbrica. Ma il loro lavoro verrà messo a dura prova ed ostacolato in ogni modo  da tale  multinazionale.

Un’attenzione particolare è stata riservata fuori dal concorso a due grandi registi europei: Jos de Putter e Vicent Dieutre. Dedicata all’olandese Jos de Putter una breve rassegna dei film più importanti della sua formazione:  tra cui  l’intimista  “Nagaskai  stories”, molto semplice,  ma di grande impatto nella sua sagace ironia e nella poesia del found footage proveniente dai filmati amatoriali di famiglia e  “Solo, die wet van de  favela” ,  dove il calcio diventa l’unica salvezza del Brasile. Per quanto riguarda Vincent Dieutre, il regista ha incontrato il pubblico insieme alla montatrice Dominque Auvray per un dibattito iniziale, presentando il suo ultimo lavoro , il quarto dei suoi “Exercice d’admiration” incentrato sull’esperienza filmica, sulla sopravvivenza temporale del capolavoro di Rossellini “Viaggio in Italia”,  reinterpretato dal regista francese che lo considera il film che  nella storia del cinema lo ha maggiormente influenzato.

 

Cavalo Dinheiro

Vincent Dieutre

La rassegna quotidiana su Vincent Dieutre si sofferma sull’esperienza italiana. Il regista ha vissuto l’Italia come una sorta di “Grand Tour” che lo ha iniziato all’omosessualità e all’esperienza della droga. “Bologna centrale” ne riassume la poeticità con le sue immagini in super8 che donano al lungometraggio la qualità di trovarsi situato in una dimensione assolutamente atemporale.

Vincent torna a Bologna nel 2002, due anni dopo l’11 settembre e cerca di raccontare gli anni di piombo celati da una diffusa omertà generazionale.

Racconta le sue storie d’amore con Sandro e Vittorio, creando salti temporali, facendo interrogare lo spettatore sulla verdizione del ricordo, sull’inganno della memoria,  e commentando con una rassegnata malinconia che dal nefasto episodio del 2 Agosto 198, ovvero strage della  stazione di Bologna Centrale, in Italia si è spento qualcosa: ne è testimone l’Italia di oggi ,  “lontana da quella che era ieri.”

Inoltre il film nasce come speciale radiofonico su commissione del ministero della cultura, successivamente il regista decide di farne una rappresentazione cinematografica con le riprese attuali in super8.

Cavalo Dinheiro

"Le Camion" Vincent Dieutre

 

Oltre a Vincent Dieutre, una breve giornata è dedicata all’immortale Marguerite Duras con la proiezione del celebre e discusso “Le camion” e con la eccezionale ricostruzione della montatrice e collaboratrice Dominique Auvray che le ha dedicato una serie di documentari tra cui “Duras et le cinèma”.

Un’edizione molto ricca e ben bilanciata, colorata dalle tradizioni di ogni popolo e di ogni paese, anche quelle della culla fiorentina con i suoi remaioli intervistati e immortalati da Ricciardelli e Vlietstra nel commuovente  “Maldarno”, molto applaudito dal pubblico nella mattinata di inaugurazione del festival rouge

 

 

 

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55. FESTIVAL DEI POPOLI

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28 / 11 - 05 / 12 / 2014

Festival dei Popoli

Maidan

Smokings

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