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pxrouge FESTIVAL REVIEWS I 55. FESTIVAL DEI POPOLI I DI FRANCESCA LAMPREDI I 2014

SPECIALE 55esimo FESTIVAL DEI POPOLI

Marguerite Duras – Le camion, 1977

 

 

Di Francesca LAMPREDI

"Le camion" Marguerite Duras

Le Camion

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"A 100 anni dalla nascita della scrittrice francese Marguerite Duras, la cinquantacinquesima edizione del Festival dei Popoli di Firenze decide di omaggiarla con uno dei suoi film più discussi, “Le camion”.

Marguerite  Germaine Marie Donnadieu non è importante  soltanto per la sua produzione letteraria.  Scrittrice del movimento sperimentale Le nouveau romance insieme ad Alain Robbe-Grillet e Claude Simon, vanta anche di esperienza nel campo cinematografico.

From what is before

Marguerite Duras

 

 

 

Amareggiata per essere stata  tradita come sceneggiatrice , che ha lavorato con nomi del calibro di Alain Resnais  ( “ Avevano tradito cosa scrivevo, così ho fatto i film),  La Duras decide di dedicarsi alla regia con “ La musica” nel 1967. “ Le camion” è il suo nono film ed è sicuramente quello più sperimentale.  Un film pensato  come un romanzo, come un film nudo da completare da soli.  Come molti scrittori Marguerite Duras ha il terrore del cinema di immagine “come di un cancro”, vuole un’immagine dove scorra il testo, generando appunto un esempio di  anti-cinema. “Le camion” ha cinque lunghi mesi di gestazione.  Inizialmente doveva essere un cortometraggio, poi diviene un lungometraggio.  La  scrittrice de “L’amante” cerca delle attrici per interpretare la protagonista. Poi decide di sostituirle con se stessa.  Vuole interpretare una donna qualsiasi di mezza  età, vestita da “cittadina” che avrebbe aspettato il camion,  per poi salire al suo interno,  dove l’aspettava un giovane -Gerarde Depardieu attore feticcio della Duras - al quale,  osservando  il panorama in viaggio e il mare in inverno,   avrebbe raccontato la sua vita.

Girare un intero film all’interno di un camion si rivela piuttosto problematico e scomodo, per cui la scrittrice interrompe l’idea e cambia la location:  i due attori  seduti  nel  soggiorno di casa Duras, ai bordi di un tavolo rotondo che ricorda il volante del mezzo di trasporto,  leggono il copione del film. Gerarde Depardieu enuncia poche parole, il suo camionista rappresenta il proletariato.  Marguerite Duras  lo dipinge come paralizzato, incapace di combattere,  complice dei suoi  datori di lavoro.  La scrittrice ha un trascorso rivoluzionario  ed il  rapporto che si è instaurato  tra la classe operaia  ed  i padroni impedisce ogni cambiamento radicale della  società .

Criticato ferocemente a Cannes:  la Duras si “approccia al cinema con l’idea di distruggerlo” nella sua forma canonica.  Questo film si può considerare un indiscusso capolavoro del cinema sperimentale rouge

 

 

 

 

 

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55. FESTIVAL DEI POPOLI

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28 / 11 - 05 / 12 / 2014

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