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pxrouge FESTIVAL REVIEWS I LONDON FILM FESTIVAL 2012 I DI GIOVANNI OTTONE I 2012

LONDON FILM FESTIVAL 2012

I Premiati :

Best Film a “Rust and Bone (De rouille et d’os) ” di Jacques Audiard, Best Documentary a “Mea maxima culpa: Silence in the House of God” di Alex Gibney

Di GIOVANNI OTTONE

"De Rouille et d'os ", Jacques Audiard

De rouille et d'os

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La 56° edizione del “BFI London Film Festival (LFF)”, inaugurata il 10 ottobre con l’anteprima europea di Frankenweenie, primo lungometraggio di animazione diretto da Tim Burton, con produzione della Disney, visivamente straordinario ed emotivamente struggente, si č conclusa domenica 21 ottobre con la premičre europea di Great expectations, il dramma diretto da Mike Newell (con protagonista Helena Bonham Carter, moglie di Burton), nuovo attraente adattamento del noto romanzo di Charles Dickens, distribuito nelle sale italiane nelle prossime settimane.

Il LFF č il piů importante Festival cinematografico che si svolge in un’area metropolitana in Europa ed č da sempre rivolto al pubblico. Peraltro costituisce anche un notevole trampolino di lancio, a livello continentale, per la distribuzione commerciale di diversi film d’autore giŕ presentati e/o premiati in altri importanti Festivals del 2012, tra cui Cannes, Toronto, Venezia, Berlino e Sundance. Anche quest’anno il programma č stata ampio, avendo presentato ben 227 lungometraggi features films e 111 cortometraggi, prodotti da 68 Paesi. La qualificazione internazionale viene anche da altri dati significativi: 14 World Premičres, 15 International Premičres e 34 European Premičres, nell’ambito dei lungometraggi. Tra i features sono da segnalare 31 documentari e 60 opere prime. I film sono formalmente raggruppati in varie sezioni, con denominazioni curiose che si riferiscono, in qualche modo, al genere: Galas; Love; Debate; Laugh; Thrill; Cult; Journey; Sonic; Family; Shorts: Experimenta; Treasures.

Oltremodo significativa la presenza di 9 film italiani collocati nelle varie sezioni della rassegna londinese: Č stato il figlio, di Daniele Ciprě (nel concorso ufficiale); Bella addormentata, di Marco Bellocchio; Reality, di Matteo Garrone; Cesare deve morire, di Paolo e Vittorio Taviani; L’intervallo, di Leonardo Di Costanzo; Il rosso e il blu, di Giuseppe Piccioni; La resa dei conti (1966), di Sergio Sollima e Viaggio in Italia (1954), di Roberto Rossellini, presentati nella sezione Treasures, con in aggiunta il nuovo documentario La guerra dei vulcani, di Francesco Patierno dedicato ai film di Rossellini.

My dog killer

Mea maxima culpa: Silence in the House of God, Alex Gibney

Oltremodo significativa la presenza di 9 film italiani collocati nelle varie sezioni della rassegna londinese: È stato il figlio, di Daniele Ciprì (nel concorso ufficiale); Bella addormentata, di Marco Bellocchio; Reality, di Matteo Garrone; Cesare deve morire, di Paolo e Vittorio Taviani; L’intervallo, di Leonardo Di Costanzo; Il rosso e il blu, di Giuseppe Piccioni; La resa dei conti (1966), di Sergio Sollima e Viaggio in Italia (1954), di Roberto Rossellini, presentati nella sezione Treasures, con in aggiunta il nuovo documentario La guerra dei vulcani, di Francesco Patierno dedicato ai film di Rossellini.

18 lungometraggi, tra cui alcuni dei film più significativi visti quest’anno a Cannes, Venezia e Toronto, sono stati presentati nei Galas (proiezioni serali con Red Carpet in 2 cinema della centralissima Leicester Square), sponsorizzati da importanti enti e/o da partner del Festival. Tra questi vi sono state 3 anteprime europee. Oltre ai già citati film di apertura e chiusura del Festival, segnaliamo l’elegante produzione britannica Hyde Park on Hudson, di Roger Michell, che racconta, con finezza ed ironia, i retroscena del famoso incontro, avvenuto nel 1939, nella nota residenza di campagna del Presidente degli USA, tra Franklin D. Roosevelt (Bill Murray, già considerato candidato all’Oscar 2013) e i reali britannici, King George VI e Queen Elisabeth. E ancora, 2 anteprime mondiali. Crossfire Hurricane, di Brett Morgen, è un documentario che ricostruisce meticolosamente, con accenti nostalgici e ironici, la prestigiosa cinquantennale carriera della band dei Rolling Stones. Un vero evento è stata la presenza dei mitici rockers alla proiezione di gala. Chakravyuh, di Prakash Jha, è un vigoroso thriller indiano rurale, con accenti epici e molte scene action. Basandosi sulla formula dei 2 maschi forti, prima amici solidali e poi acerrimi nemici, racconta un tragico confronto tra le forze dei polizia e i ribelli maoisti Naxalites, radicati nelle più povere comunità tribali (con buona approssimazione alla vera realtà contemporanea), descrivendo anche gli intrecci tra corruzione politica e sfruttamento delle risorse minerarie.

Il cambio di Direzione Artistica del LFF (Clare Stewart ha sostituito Sandra Hebron) ha coinciso con un importante novità. Da quest’anno sono presenti 3 sezioni competitive. La “Official Competition - Best Film” ha compreso 12 lungometraggi (in gran parte già presentati ai Festivals di Cannes, Venezia, Locarno e Toronto) e, tra questi 4 anteprime europee: i poco convincenti drammi esistenziali Everyday, di Michael Winterbottom e Ginger and Rosa, di Sally Potter; Midnight’s children, di Deepa Metha, suggestivo adattamento del noto romanzo di Salman Rushdie, con un cast di eccellenti attori indiani; il divertente thriller tragicomico Seven Psycopaths, di Martin McDonagh, ambientato a Los Angeles, con Colin Farrell, Christopher Walken, Sam Rockwell e Woody Harrelson. La “First Feature Competition - The Sutherland Award” ha allineato 12 lungometraggi opere prime, anch’essi già presentati in altri importanti Festivals di quest’anno e, tra questi, 3 anteprime europee: i drammi esistenziali The samurai that night, del giapponese Masaaki Akahori, Ship of Theseus, dell’indiano Anand Gandhi, e Slleeper’s wake, del sudafricano Barry Berk. La “Documentary Competition - The Grierson Award” ha compreso 12 documentari, tra cui ben 3 European Premières e 4 World Premières.

Nel corso di una spumeggiante cerimonia, presso la Banquetin House, nella serata di sabato 20 ottobre, è avvenuta la premiazione ufficiale. Rust and Bone (De rouille et d’os), del francese Jacques Audiard, già in competizione ufficiale al Festival di Cannes dello scorso maggio, ha ottenuto il Premio quale miglior film. È un dramma esistenziale dalle tinte forti, troppo condizionato da stereotipi narrativi e da semplificazioni grossolane. Il Sutherland Award, Premio al miglior regista, nella competizione riservata alle opere prime, è stato assegnato al regista statunitense ventinovenne Benh Zeitlin per il film Beasts of Southern Wild, già vincitore del Premio Caméra d’Or al Festival di Cannes di quest’anno. Si tratta di un dramma ambientato in un’area paludoso del sud degli Stati Uniti, sommersa da un’inondazione conseguente ad un uragano. Al centro di una storia, che oscilla malamente tra toni predicatori filosofici e volontà di rappresentare il riscatto degli emarginati, con curiosi effetti pittoreschi, vi è un gruppo di drop-outs. Il Grierson Award per il miglior documentario è andato a Mea Maxima Culpa: Silence in the House of God, dello statunitense Alex Gibney, presentato in anteprima europea. È un accurato e impressionante resoconto della spaventosa traiettoria del prete cattolico Lawrence C. Murphy, che, nel corso di 25 anni, svolgendo attività presso la St. John’s School per giovani sordi, nella cittadina di St. Francis, nello stato americano del Wisconsin, ha molestato sessualmente circa 200 ragazzi. A partire dall’episodio, il film costruisce una critica accurata all’ipocrisia delle gerarchie del Vaticano che non hanno avviato azioni efficaci per perseguire i preti pedofili e per aiutare le vittime degli abusi rouge

 

 

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57. LONDON FILM FESTIVAL 2012

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09 - 20 / 10 / 2012

De rouille et d'os

Mea maxima culpa

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